INTERVISTA A FABIO CASTALDI - SOLUTION DEVELOPER @ENGINEERING

Ed eccoci giunti alla terza puntata di Intervista a, format nel quale pongo domande a coder, sviluppatori software, devops ed architetti che ho, direttamente o indirettamente, incontrato nel mio percorso lavorativo e che sono stati fonte di grande ispirazione.
Dopo l'intervista a Leanid e Gennaro, ho voluto somministrare  il questionario a Fabio: di lui posso dire che è un leader nato, un animo commerciale ma al tempo stesso analitico. Credo che averlo avuto nel team - in passato eravamo colleghi - sia stato fondamentale sia in termini di produttività che di gestione dell'umore e delle dinamiche sociali e di gruppo. Ma, non mi perdo in ulteriori chiacchiere e lascio a lui l'onere di presentarsi e spiegare la sua attività lavorativa.

1) Ciao Fabio, puoi fornire ai lettori una piccola introduzione di chi sei, di cosa ti occupi e da quanto svolgi il ruolo di sviluppatore software?

Certamente! Sono Fabio Castaldi e faccio lo sviluppatore da quasi 10 anni. Attualmente, oltre a sviluppare evolutive e manutenere un portale web per le pubbliche amministrazioni, mi occupo anche di analizzare e progettare lavori che devono essere implementati ed ai quali, spesso, partecipo come sviluppatore senior o come referente tecnico.

2) Quali sono le tecnologie che utilizzi quotidianamente? E quali vorresti invece utilizzare o apprendere nel futuro prossimo?

Nella quotidianità, mi trovo a sviluppare principalmente in Java, con annessi framework come Spring Boot, e Typescript con Angular. Mi piacerebbe apprendere e approfondire moduli di integrazione con l'AI. Ritengo sia un aspetto imprescindibile per il futuro, oltre ad essere un tassello decisamente interessante dell'evoluzione tecnologica.

3) Quali, a tuo parere, saranno i trend tecnologici del futuro? Pensi che l’AI la farà da padrona?

Qui mi ricollego alla domanda precedente. Credo che ci troviamo nell'epoca in cui l'AI stia davvero cavalcando l'onda. Basti pensare a quanti motori stiano uscendo in questo periodo oltre a chatGPT, come Deepseek e Gemini, e le integrazioni con i tool di sviluppo, come Github Copilot e Ollama.
Già attualmente, nella mia rete domestica, ho installato su di un server locale ollama con il modello llama come supporto a VSC per integrare l'AI durante lo sviluppo del codice e devo dire che è uno strumento utile e affascinante. Ovviamente, strumenti del genere devono essere un ausilio per uno sviluppatore più esperto dato che può capitare che venga generato del codice non perfettamente compatibile con il contesto. In futuro sarà uno strumento imprescindibile per il nostro lavoro.


4) Hai delle preoccupazioni sul fatto che il lavoro dello sviluppatore da qui a 10 anni potrà scomparire ed essere rimpiazzato dalle macchine/robot?

Credo che la figura dello sviulppatore dovrà evolversi obbligatoriamente. Come dicevo nella risposta precedente, secondo me, l'AI sarà un elemento imprescindibile per il nostro lavoro dato che ridurrà tempi e costi di sviluppo ma, al contempo, la figura umana sarà necessaria perchè ritengo che l'immaginazione e la creatività di ogni singolo individuo sia ancora superiore rispetto a questi modelli.

5) Se potessi tornare indietro, rifaresti la scelta di studiare informatica?

Assolutamente si. Oltre ad essere un lavoro, è una passione che mi porto dietro sin da piccolo anche se mi piacerebbe che le aziende stessero al passo con i tempi disancorandosi dai vecchi modelli di business

6) Cosa ti appassiona di più di questo lavoro? E quali invece sono le cose che non ami di questa professione e che cambieresti?

La cosa che più mi piace dello scrivere codice è la possibilità di dare sfogo alla creatività. Credo che, anche se con le giuste differenze, quello del programmatore sia una forma d'arte. Ovviamente, ci sono sempre dei requisiti da rispettare ma l'applicazione sta al singolo programmatore e ritengo che con questo tipo di approccio ci si possa togliere anche molte soddisfazioni professionali.
D'altro canto, cambierei la percezione della figura del programmatore da parte dei vari PM o anche dall'azienda stessa. Durante una discussione con un amico PM, ha paragonato la nostra figura a quella del muratore e, anche se completamente in disaccordo, ritengo che questa sia una percezione molto diffusa.
Contestualizzando, siamo percepiti come risorse adatte a fare il lavoro di manovalanza e facilmente sostituibili e, di conseguenza, le aziende non tendono ad investire realmente sulla nostra crescita professionale ed economica.
Ritengo che, se ci fosse un maggiore investimento sul mantenere le proprie risorse, anzichè cavalcare sempre l'onda della sostituzione spasmodica, ci sarebbe una maggiore produttività e marginalità sui progetti.

7) Che progetti per il tuo futuro? Su quali ambito – backend, frontend o devops – pensi ti specializzerai?

Onestamente, dal momento che di tempo non riesco a trovarne, non ci ho ancora pensato. Mi piacerebbe non specializzarmi su un singolo ambito quanto più incentrarmi su una crescita professionale mirando alla figura di architetto così da riuscire anche a gestire progetti di una certa complessità delegando la parte di sviluppo alle nuove leve.

8) Che consigli daresti ad un fresco neo laureato? Che tecnologia gli consiglieresti?

Sotto l'aspetto puramente tecnologico, consiglierei lato frontend di partire con Angular o React che, almeno credo, siano i framework più gettonati da qualche anno a questa parte. Per quanto riguarda l'approccio, consiglio di buttarsi e cominciare con qualsiasi lavoro trovato in quest'ambito, anche in piccole realtà, in modo da fare esperienza ed essere pronti per realtà più complesse.

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