Io gli ETF, ossia gli Exchange Traded funds, li definirei dei copioni. Essi, infatti, replicano l'andamento di una determinata materia prima o di un determinato mercato. Sono quindi dei fondi a gestione passiva, che a differenza di quelli attivi, non sono soggetti alla discrezionalità dell'emittente ed alle capacità tecniche di un team di esperti. Acquistando un ETF si acquista un paniere di titoli il cui rendimento sarà esattamente uguale all'indice di riferimento "copiato"(in gergo finanziario si parla di benchmark).
Il vantaggio di tale strumenti è evidente sia lato gestore che lato investitore: il primo, infatti, deve limitarsi a mantenere le proporzioni dei titoli all'interno del fondo senza ricorrere ad analisi tecniche avanzate; il secondo è esonerato dai costi di monitoraggio e di gestione del patrimonio.
Gli ETF possono essere:
- ad accumulazione: i proventi realizzati dai titoli che compongono il fondo vengono reinvestititi automaticamente all'interno di esso. Ne consegue che nel corso degli anni non si riceveranno dividendi né cedole di obbligazioni, così come non si pagheranno imposte per i rendimenti.
- a distribuzione: i proventi realizzati vengono distribuiti in modo periodico al titolare del fondo.
E' chiaro che la scelta tra una ETF ad accumulazione ed uno a distribuzione è legata all'esigenza del singolo investitore ed al suo "frame" di riferimento: se l'obiettivo è il lungo periodo avrà più senso investire nella prima forma sopra citata, mentre se si vogliono ottenere delle rendite periodiche sarà necessario indirizzare i nostri risparmi in un ETF a distribuzione.
Tra i vantaggi legati a tale strumento, è possibile annoverare anche la trasparenza e l'abbattimento del rischio emittente. Infatti, replicando un indice di mercato, gli ETF fanno si che gli investitori abbiano una maggiore consapevolezza del rischio al quale vanno incontro nonché del paniere di titoli che li compongono. Inoltre, nel caso di fallimento della società "creatrice", il relativo patrimonio raccolto non è intaccato essendo per legge di proprietà esclusiva dei possessori delle quote dell'ETF.
Ma quali fattori è importante considerare nel momento in cui si acquista un ETF? Oltre ai costi di gestione ed alla valuta di riferimento, un aspetto non trascurabile è la strategia di replica adottata dal gestore. La replica fisica prevede l'acquisto di tutti i titoli che compongono il benchmark di riferimento secondo delle proporzioni: gli strumenti acquistati sono detenuti presso una banca fiduciaria e sono di proprietà dell'ETF. La replica sintetica invece presuppone l'utilizzo di contratti derivati SWAP con una banca d'affari. Senza entrare troppo nel tecnicismo sfrenato, è utile sottolineare che quelli a replica fisica sono in teoria meno rischiosi dei secondi.
Questa è solo una piccola introduzione, seguiranno altri articoli sicuramente più tecnici sull'argomento.
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