HA ANCORA SENSO FARE BLOGGING NEL 2024?

Sono ormai un paio di anni che mi diletto nello scrivere articoli di vario genere su questo blog e, indipendentemente dai risultati, sono contento di quello che ho fatto, del taglio dato ai contenuti e della struttura complessiva della mia "vetrina".

Credo però che sia naturale chiedersi verso cosa si è proiettati, che strade prendere per il futuro: in particolar modo nell'ultimo mese mi sono ritrovato spesso tra me ed il "mio omino del cervello" chiedendomi se le righe scritte in questo spazio virtuale abbiano ancora un senso o per meglio dire siano ancora in grado di creare valore per il lettore.

Queste riflessioni scaturiscono da due fattori principali:

  • l'avvento dell'intelligenza artificiale che ha reso automatico il processo di creazione di post e contenuti su internet
  • la riduzione sempre più drastica della soglia di attenzione che circola sul web
Con riferimento al primo punto, esiste anche una corrente di pensiero che vede nell'AI e nei modelli generativi di testo come GPT una grande opportunità per il blogging piuttosto che un fattore di antitesi: questi strumenti possono essere utilizzati per scrivere contenuti, creare post sui social media, creare immagini, ottimizzare gli articoli per i motori di ricerca, creare testi di marketing, ricercare parole chiave e molto altro.
La conseguenza, però, dell'automazione nel processo di redazione dei contenuti è il piattume totale, la mancanza assoluta di originalità e navigando un po' tra i forum, nei post su Reddit o sul suo precursore Quora, sono in molti a sottolineare quest'aspetto come controindicazione; ma non solo, perchè anche l'accesa concorrenza e la preferenza verso contenuti visivi più brevi, incanalerebbero i blogger verso la pensione anticipata.

Tuttavia, può il numero di followers o il numero di views essere determinante sulla scelta di intraprendere o proseguire un percorso?

In fin dei conti, le cose possono aver senso indipendentemente dal successo: prima di creare valore altrui, una qualsiasi attività da noi svolta deve avere una qualche "utilità" in primis per il suo creatore, sia essa economica o puro diletto.

In sostanza sono quì per dirvi che continuerò a scrivere articoli perché:
  • mi piace
  • lo considero un modo per aggiornarmi ed obbligarmi all'aggiornamento sia nel campo tech che in quello finance
  • facilita il processo mentale attraverso il quale riordino il caos della mia testa
  • mi aiuta a tenermi "vivo", ossia a curiosare su tutto ciò che mi circonda e mi accade quotidianamente
Ma quest'articolo non avrebbe avuto senso se il finale fosse stato questo: infatti nei mesi che ci separano dalla fine di questo 2024, i post avranno un taglio meno tecnico ma più personale. Non ha senso scrivere articoli generici su come utilizzare una particolare tecnologia, un tutorial introduttivo su un tool Spring o su una dipendenza Flutter. L'utilità di siffatti post è venuta meno con l'avvento dell'AI in quanto una ricerca su ChatGPT è in grado di fornire una risposta più easustiva e tecnicamente più corretta di quanto possa fare io stesso; ciò che invece è possibile fare con i miei articoli è stimolare il lettore, incuriosirlo su una determinata tecnologia, su un particolare evento o topic trattato fornendo il mio personale punto di vista e partendo da una situazione lavorativa/esperienza di vita che mi hanno indotto a dedicarle del tempo nel mio blog. 

E solo con questi pressupposti che questo spazio virtuale potrà continuare a vivere e raggiungere nuovi traguardi per gli anni futuri...

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