UNA PICCOLA INTRODUZIONE ALLA MODERN MONETARY THEORY
La MMT, o Modern Monetary Theory, è una teoria economica che sostiene che i governi che emettono la propria valuta hanno il potere di creare e distruggere denaro a piacimento, a patto che siano in grado di gestire l'inflazione. Secondo gli esponenti di tale dottrina, il denaro non è una risorsa limitata e quindi i governi possono utilizzarlo liberamente per finanziare programmi pubblici e aumentare la domanda aggregata, senza doversi preoccupare di avere il denaro necessario a coprire il deficit.
Uno dei principali esponenti è l'economista americano Warren Mosler, che ha sviluppato la teoria negli anni '90. Altri esponenti importanti sono Randall Wray, Bill Mitchell ed il professor Pavlina Tcherneva. In Italia, uno dei principali sostenitori è Marco Cattaneo, docente di Economia politica all'Università di Milano.
La MMT si differenzia dalla tradizionale teoria della moneta in diversi modi. In primo luogo, essa sostiene che il debito pubblico non è un problema, a patto che sia gestito correttamente. Il debito pubblico può essere utilizzato come strumento di politica economica per stimolare la crescita e il benessere della società. Inoltre, si sostiene che il tasso di interesse non è una variabile indipendente, ma dipende dalla politica monetaria del governo e dalla situazione economica del Paese.
Un altro aspetto che differenzia la MMT dalla tradizionale teoria della moneta è il ruolo assegnato alla banca centrale: essa, infatti, non deve preoccuparsi di mantenere stabili i tassi di interesse, ma deve concentrarsi sulla gestione dell'inflazione. Inoltre, il banchiere centrale non dovrà preoccuparsi, neanche, di mantenere una riserva di valuta estera, poiché il denaro può essere creato dal nulla dal governo.
La MMT è spesso in contrasto con l'euro perché sostiene che i Paesi dell'Eurozona non possano utilizzare la politica monetaria per gestire la propria economia, poiché non hanno il controllo della propria valuta. Inoltre, essa sostiene che l'adozione dell'euro ha limitato la capacità dei Paesi dell'Eurozona di utilizzare il deficit pubblico come strumento di politica economica.
Nonostante le sue differenze con la teoria tradizionale della moneta e la posizione ostile nei confronti dell'euro, la MMT sta guadagnando sempre più popolarità in molti paesi e sta diventando un argomento di dibattito crescente nel mondo economico.
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